Gigolò provocatore



Giornata primaverile piena di sole



Non calda ove fai fatica a respirare e gli occhi tendono a star appena aperti obbligati da raggi, passeggio con Elisa godendo di questa giornata per Ferrara nelle stradine del centro storico su selciati che hanno calpestato duchi e nobildonne, la più famosa Isabella d’Este.



Elisa nel passeggiare mi propone di visitare Il famoso castello d’Este, simbolo della città, e lei come guida all’interno. Entriamo attraverso il ponte levatoio in legno superando il fossato pieno d’acqua, caratteristica dei castelli medievali che ci introduce all’interno del cortile di corte e il percorso guida ci porta subito nella parte bassa del monumento, nelle fondamenta nelle buie galere e qui rimango stupito in quanto esistevano galere per nobili e galere per la plebe. La differenza era che quelle dei nobili avevano una finestra dove i raggi del sole entravano e avevi solo questo come contatto con la vita esterna e spazio largo mentre quella della plebe nulla. Spazi minimi e completamente al buio. Entrarci dentro era veramente angoscioso e la mia mente immaginava la situazione che vivevano i detenuti. Nel continuare la visita saliamo ai piani superiori dei nobili che governavano la città e li mi viene il desiderio di stuzzicarla un po' come piace a me ove lei non può assolutamente reagire ma subire piacevolmente. Incomincio a pensare e quando mi trovo sulla torre più alta del castello ove la vista della città è in tutta la sua maestosità fino all’orizzonte e si vede la delineazione delle vecchie mura di cinta lì scatta il carpe diem.



Era prima di mezzogiorno e su in torre eravamo soli in compagnia solo di due piccioni, così visto il momento opportuno, l’abbraccio e gli schiocco un bacio lungo, passionale e in un istante la giro con delicatezza, la spingo verso la balaustra in muratura ed l’abbraccio dal di dietro ed inizio a mordicchiare l’orecchio sinistro e con la mano destra che infilo sotto la camicetta e gli slaccio dapprima il reggiseno e poi inizio a stuzzicarla ai seni ma io come gigolò voglio di più anche perché il pathos sta prendendo piede.



Soli a 40 mt su di un terrazzino di una torre medievale chi poteva vederci era solo il sole ed il cielo e qualcuno che poteva arrivare da un momento all’altro. Questa situazione mi piaceva ancor di più e quindi per farla diventare memorabile e calda la mano lascia il suo seno e scivola giù nelle sue mutandine ed inizio sfiorarla ma subito mi accorgo che Elisa era tutta bagnata e ansimava di piacere perché non riusciva a resistere. Siamo stati un paio di minuti li soli e lei continuava sempre a bagnarsi di più fin quando un bambino in compagnia dei propri genitori saliva le scale. Credo che quei momenti sono stati eterni di piacere per entrambi in quanto sono stati la miccia per il continuo in camera e non vedevamo l’ora di rientrare. Scendemmo dalla torre e dir il vero lei un po' sconvolta perché la camicetta fuori dai pantaloni, reggiseno slacciato, mutandine completamente bagnate. Era proprio messa male ed inveiva verso di me ma con il sorriso ed io ero invece divertito per la mia marachella. Volevo farla esplodere di desiderio.



Durante il ritorno in hotel rallentavo il mio passo per farla ancora un altro scherzo ma lei con la mano che stringeva la mia, mi tirava ed io sempre più contento. Arrivati in camera, neanche il tempo di svestirci che abbiamo dato libertà ai nostri istinti più indoli.



E’ stato un momento bello, divertente, stuzzicante, provocatorio e per quanto mi riguarda ricorderò sempre con piacere ma credo anche Elisa l’abbia apprezzato.



Come accompagnatore per signore in Ferrara mi piace quando si creano momenti particolari e non usuali perché rimangono impressi nella mente di colei che incontro e nella mia.



Baci Elisa.



P.S. Attenta perché può succedere ancora