Rabbia ed orgoglio



Prendo a prestito questo titolo di un famoso libro di una grandissima scrittrice che adoro. Oriana Fallaci.



Come voleva definirsi le stessa: Una con le palle. Vero per come ha vissuto, per quel che ha scritto, sfidando tutto e tutti. Dagli stereotipi, alla società, alla vita. Tutto. Una che la vita la vissuta controcorrente seguendo i suoi ideali. Non si è mai arresa neanche al cancro di cui è stata vittima e che lei chiamava l’Alieno. Mai.



Fatta questa doverosa precisazione, arriviamo al perché della rabbia ed orgoglio.



Il motivo della rabbia è che molto spesso ultimamente, mi arrivano chiamate da parte di donne che mi chiedono d’incontrarle, ed io educatamente , cortesemente, professionalmente chiedo sempre cosa desidera, che tipo d’incontro vuole, in maniera da rendere più semplice l’incontro per poi formulare un rates. Questo perché a secondo delle situazioni mi regolo. Il più delle volte si lasciano consigliare e così riesco a dirle il quantum. Fin qui tutto ok. Ma purtroppo ultimamente scatta la rabbia. In cosa? Semplice. Mi chiedono che la cifra è alta, vogliono lo sconto, non pensavo che costasse tanto ecc, ecc. Mi arrabbio perché loro chiedono cosa desiderano ed io garbatamente rispondo, ma non sopporto i lamenti che non possono affrontare questa gioia, vogliono ma non possono e stiamo li ore a telefono senza concludere, viste le distanze fra domanda e offerta. Da li poi scatta l’orgoglio. Perché se mi cercate un motivo c’è. Se mi desiderate un motivo c’è. Quindi, vi dovete aspettare anche una mia risposta, e se io chiedo un rates dovete accettare educatamente e semmai chiedendomi di venirvi incontro, ma non potete dire che io ho un tot a disposizione, questo è, ci vediamo. Che ne dici? No. No. No. Mie care che avete chiamato.



L’orgoglio viene fuori perché mi ritengo primo un professionista. Secondo una persona seria che affronta questo lavoro nella maniera più corretta e giusta possibile. Terzo ho regole che mi do da più di 10 anni di accompagnatore per donne. Beh. Si. 10 anni che sono in questo mondo e non scendo a queste condizioni, perché significa paragonarmi a quelle persone aihmè che sono per strada e che sbarcano il lunario. Dulcesis in fondo sono una persona alla quale avete mancato di rispetto e mi sento offeso per questa vostra insistenza. Mi dispiace. Quando avrete la possibilità sapete come cercarmi, ma ho una dignità e non permetto a nessuno di calpestarla tanto meno a coloro che mi vogliono. Ma si credono di essere al mercato e tutto a loro dire è concesso. No. No. No. Non è questo il modo di comportarsi. Cercate altrove dove qualcuno possa accontentarvi, ma se cercate professionalità, discrezione, riservatezza credo che poco troverete .



Chi mi ha conosciuto ed incontrato apprezza il mio modo di essere, senza mai mercanteggiare ma venendosi incontro quando possibile rispettando i propri ruoli.



Questo mio sfogo era doveroso visto l’insistenza. Dovevo in un modo tirarlo fuori. La mia rabbia. Il mio orgoglio.



Baci



P.S. Non a chi chiama ed insiste.